Scheggia e Pascelupo

torna indietro
Loghi in home Page                                                 

Badia di Sitria

p16ospou74sf81qj1td1im5nrh3
p16ospou75kas1jf01bgo48v1r8g5
p16ospou75ps41v9e1urh8rbtlc4
p16ospou7616df2bv1dcolcdl2v6
p16ospou761obp7um11a41bgrb1s7

Fondata da San Romualdo nel 1021, è situata lungo la strada che da Isola Fossara conduce a Fonte Avellana. E’ ad una sola navata con presbiterio elevato, al centro del quale si trova un altare gotico, con la mensa sorretta da 14 colonnine. A fianco della Chiesa sorge l’antico convento in cui, secondo la tradizione, San Romualdo visse rinchiuso in una cella per circa sei mesi, prigioniero dei suoi monaci. L’antica abbazia è situata nel parco naturale del Monte Cucco in una valle tra il fosso Artino e le pendici del monte Catria, lungo il percorso che unisce Scheggia ad Isola Fossara.
Attualmente l’edificio si presenta con impianto a croce latina immissa (a”T”), a navata unica. Il presbiterio è fortemente rialzato ed un’abside semicircolare conclude l’impianto. In corrispondenza del lato destro del transetto, sopraelevato per far spazio alla cripta sottostante, si apre un ambiente destinato a sacrestia ed una sala con volta a botte.
La chiesa è stata costruita tutta in pietra squadrata.
La copertura della navata è costituita da una volta a botte ogivale, poggiante su una mensola che corre lungo i muri perimetrali; l’abside, con una piccola feritoia centrale, ha una copertura a catino (vi sono tracce di un affresco del XVIII secolo).
All’interno è possibile ammirare un altare in travertino del Duecento, formato da una pietra sorretta da 14 esili colonne raccordate da archetti.
La sottostante cripta, alla quale si accede da una stretta scala situata ai piedi del transetto, è composta da un piccolo ambiente con abside terminale. La copertura a volta, poggia su un’unica colonna monolitica con capitello corinzio (VI secolo), probabilmente proveniente da vicine costruzioni.
L’antico eremo, di cui non resta traccia, consisteva in piccole celle in pietra e legname.
Secondo lo storico Iacobilli, la badia venne fondata nel 1017 da San Romualdo che vi trascorse gli ultimi anni della sua vita in completa clausura.
Nel corso del tempo, la badia crebbe inglobando molte chiese, ma nel XIV secolo incominciò una lenta decadenza fino a quando (1450) fu data in commenda da papa Niccolò V. Gli abati commendatari ne curarono il restauro nel XVI secolo e durarono fino al 1810, quando il papa Gregorio XVI li assegnò al vicino monastero di Fonte Avellana.
Nel 1861 i beni dell’abbazia furono soppressi dal Governo Italiano che li affidò a privati; la chiesa diventò casa colonica e il fonte battesimale fu trasferito nella Chiesa di Isola Fossara.
Successivamente ritornò ai monaci di Fonte Avellana che provvidero a restaurarlo nel 1972.