Scheggia e Pascelupo

torna indietro
Loghi in home Page                                                 
Scheggia e PascelupoFreccettaScopri la CittàFreccettaDintorniFreccettaBadia di Sant’Emiliano in Congiuntoli

Badia di Sant’Emiliano in Congiuntoli

p16ospnjqh1fknrio1bsk149v190g3
p16ospnjqipi194v1alf1t8d1kld4

Lungo la strada che da Scheggia attraverso l'aspro e selvaggio passo del Corno, porta a Sassoferrato, dopo 13 Km,si trova sulla destra un'antica Badia Benedettina. La Badia sorge ai piedi di Monte Aguzzo, sulla confluenza dei fiumi Rio Freddo e Sentino. Viene chiamata Badia di Congiuntoli, proprio per la vicina congiuntura dei due fiumi. A causa della perdita dell'archivio del monastero non è possibile stabilire in quale anno fu fondato ne tanto meno chi fu il fondatore.
Questo antico cenobio è stato abbandonato dai monaci nel 1596, anno in cui i Cistercensi non vollero più dipendere dagli abbati accomandatari. La badia, anche se disabitata, possedette notevoli ricchezze, il regio Commissario per l'Umbria, Gioacchino Pepoli, con decreto dell'11 dicembre 1860 sopprimeva il monastero, e ne vendeva ai privati le terre, i boschi, ogni proprietà ad eccezione della chiesa e del campanile, sempre nello stesso anno il territorio umbro-marchigiano passò sotto il Regno d'Italia. In origine era una piccola chiesa con un monastero distaccato entrambi fondati dai monaci benedettini.
La badia oltre che avere varie ricchezze a Perticano, Casalvento, Leccia, S. Felice, possedeva i castelli di Liceto, Montelago, tutti dai conti Atti di Sassoferrato nel 1274. La Chiesa di S. Emiliano ha due navate, il presbiterio è sopra una predella. Il corpo della costruzione è in pietre bianche squadrate, ha dei pilastri ottagonali che sorreggono gli archi romanici corredati di capitelli semplici e lineari; alcune finestre di stile romanico si amalgamano perfettamente con quelle gotiche trilobate. Fino al 1907 si vedevano i bellissimi affreschi del 1300 attribuiti alla "scuola riminese" oggi depositati nella Pinacoteca di Fabriano.